Al Teatro antico di Segesta il “Prometeo”, per la regia di Patrick Rossi Castaldi, con Edoardo Siravo lunedì 24 agosto (ore 19.45)

Per il Festival Diffuso “Callas d’incanto” con Debora Caprioglio e “BluePiano” con Claudio Cojaniz

L’ultima settimana di programmazione del Festival Dionisiache 2020 comincia lunedì 24 agosto, alle 19.45, con Prometeo, adattamento e regia di Patrick Rossi Castaldi, con il cast artistico composto da Edoardo Siravo, Silvia Siravo, Ruben Rigillo e Gabriella Casali.

Prometeo è il dio amico degli uomini e loro benefattore, il Titano che li favorisce dando loro il fuoco contro il volere di Zeus. Il fuoco rappresenta il sapere e Zeus lo status quo, la situazione dominante dell’Occidente attuale.

Prometeo «colui che riflette prima», il Titano che ama il genere umano, altro non è che la metafora di una lotta inesausta, identica a se stessa nell’apparente trascorrere del tempo: lotta contro il potere dei pochi.

Ed è questo il segreto che Prometeo ha carpito ai numi: senza il fuoco della conoscenza lo sfruttato è il miglior alleato dello sfruttatore, perché non ha coscienza dei diritti.

Prometeo non è solo un mito, è un modo d’essere dell’uomo nella storia di tutti i tempi.

Come un passero intrappolato piuttosto che vivere in gabbia si rompe le ali contro le sbarre per riconquistare la libertà di volare, così l’uomo sfida le imposizioni e mette in gioco la vita, se il potere prova a imporgli un’ideologia di annientamento della sua libertà di scelta.

La scintilla del fuoco, sottratto da Prometeo all’egoismo degli dèi, accende una luce in un mondo popolato da esseri confusi e atterriti, che si aggirano «simili a larve di sogni», sulla terra desolata, e li guida verso una vita più consona alla loro dignità di uomini. Egli è dunque il fiero eroe ribelle alla tirranide, dotato di una fede incrollabile nell’uomo.

Una condizione senz’altro riconducibile alla nostra attuale in cui anche ciascuno di noi, forse confuso e spaventato, dovrà portare con sé la fiaccola del ‘fuoco sacro della conoscenza’ per non essere mai asservito al potere, ma sempre artefice del proprio destino.

Doppio appuntamento sempre lunedì 24 agosto, invece, nell’ambito del Festival Diffuso che vedrà a Contessa Entellina, nello Spiazzo Greco a partire dalle ore 21, lo spettacolo Callas d’incanto, con Debora Caprioglio, scritto e diretto da Roberto D’Alessandro.

Bruna, fedele governante di Maria Callas, al suo servizio dal 1953 al 1977, è stata l’ombra della Callas e come una vestale, ne custodisce la memoria, i ricordi, l’idea di una donna che ha rappresentato tutta la sua esistenza, per la quale la sua vita ha avuto ed ha ancora una ragione che va al di là del semplice esistere.

Bruna rappresenta la semplicità, la quotidianità, quella contingenza davanti alla quale non è possibile valutare il genio, del quale tuttavia si avverte la statura, si venera l’immensità di pensiero, la vastità delle imprese.

Così ascoltiamo la storia che ci racconta e ci troviamo al suo fianco a spiare quasi con vergogna i palpiti di quel cuore, la sua felicità, il suo tormento, tutta la tristezza del mondo.

Cos’è un mito? Può essere un’utopia, illusione, l’immagine idealizzata di un evento o di un personaggio che svolge un ruolo determinante nel comportamento di un gruppo umano.

Maria Callas è tutto questo. La sua statura artistica ha diviso il mondo dell’Opera in prima e dopo la Callas. La sua capacità di interpretazione ha strappato la scena operistica all’affettazione dei gorgheggi fini a se stessi ed è riuscita a dare un’armonia ai personaggi del melodramma, mostrando sui palcoscenici di tutto il mondo un’anima in una voce.

La Callas nel nostro racconto non è una voce in una donna, bensì una donna con una voce.

Esattamente questa dimensione mitica ha Bruna della Callas. La racconta con fervore e passione quasi religiosa, soffermandosi maggiormente sul tormento della sua anima lungo le tappe più significative della sua esistenza.

Bruna durante tutto lo spettacolo attende il ritorno della sua Madame.

L’aspetterà per sempre, perché si sente come la tessera di un puzzle che completa un mosaico.

A Salemi infine, a partire dalle ore 21 in Piazza Alicia, si svolgerà il concerto di Claudio Cojaniz, BluePiano, in cui il musicista ancora una volta si racconterà attraverso il suo ‘pianosolo’ reso orchestra.

Nel rispetto delle norme per prevenire la diffusione del Covid 19 il distanziamento verrà rispettato con apposite segnalazioni dei posti da non occupare (per consentire un più rapido svolgimento delle operazioni al botteghino suggeriamo di portare già compilato il modulo di “registrazione spettatore” che si può scaricare a questo link https://bit.ly/2DyjrOt).

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