Conversazioni al femminile

A cura di Jana Cardinale

HIJAB. IL VELO E LA LIBERTÀ

di GIORGIA BUTERA E TIZIANA CIAVARDINI

ed. Castelvecchi

(con prefazione di Emma Bonino)

Note

 

(…) Perché un velo fa ancora così tanta paura in Occidente? E perché, di contro, ci sono donne, nel mondo islamico, che lo indossano con orgoglio mentre altre lo vivono come una prigione? A stimolare la riflessione è "Hijab.

 

Il velo e la libertà", libro che Giorgia Butera e Tiziana Ciavardini firmano per Castelvecchi, con prefazione della senatrice Emma Bonino. Un viaggio tra storia e significati, sacre scritture e posizioni politiche, dalla clamorosa intervista di Oriana Fallaci all'Ayatollah Khomeini alle testimonianze dirette di chi il velo lo "vive" come segno identitario e di appartenenza e di chi al contrario ne scorge un mero simbolo di sottomissione femminile e lo subisce come le donne che tentano di ribellarsi in Iran.


 (…)    "Fortunatamente oggi sono pochi i Paesi in cui il velo integrale è obbligatorio come in Yemen e in Afghanistan - scrive nella prefazione Emma Bonino, già Ministro degli Affari Esteri - Personalmente sono totalmente contraria a qualunque tipo di velo integrale perché tutti devono essere riconoscibili nei luoghi pubblici, ma come noto ci sono diversi tipi di velo". Anche lei, racconta, ha dovuto indossarlo in alcune occasioni.

 

"In Afghanistan - dice - dove ho vissuto per circa sei mesi, portavo sempre una specie di foulard con le stelline dell'Europa a viso scoperto e questo mi ha fatto spesso pensare alle tradizioni della nostra Italia; mi tornava il ricordo di mia nonna che non usciva mai di casa senza guanti e cappello". In Iran, invece, le fu "imposto" appena aperta la porta dell'aereo. "Sbagliamo - avverte - se pensiamo che questi regimi non tengano conto di quello che avviene a livello internazionale; molti di loro, come l'Iran, pongono molta attenzione alle pressioni internazionali relative alla difesa dei Diritti Umani.

 

Per questo - esorta - è molto importante continuare a lottare e suggerire a questi Paesi la strada giusta accompagnandoli verso maggiori aperture in processo di cambiamento a favore della libertà della donna e di tutti gli esseri in generale". ( fonte ANSA).

LA GRANDE MADRE
di ALESSANDRA TURRISI E AGNESE CIULLA
ed. Sperling & Kupfer
Previsto intervento MONS. MOGAVERO, vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo

Note

La storia vera di una donna e di una città che non hanno mai considerato i migranti come "emergenza" e

hanno lottato per accoglierli con dignità e amore. a partire dai più fragili: i bambini e i ragazzi. Maggio

2014.

 

L'Italia, soprattutto la Sicilia, accoglie decine di migliaia di migranti in fuga da guerre e miseria. Tra loro ci sono tantissimi ragazzi e ragazze, che hanno lasciato la famiglia o l'hanno persa durante il viaggio.

 

Sono classificati come «minori stranieri non accompagnati», ma dietro il freddo linguaggio burocratico si

nascondono le storie di chi ha lasciato tutto per costruirsi un futuro in Europa. Come Joy, che sognava una vita migliore e finisce vittima della tratta delle schiave; o Bandiougou, capace di parlare sei lingue; o Junior, un talento del calcio in attesa di un'occasione. In mancanza di genitori, però, nessuno può tutelare i loro diritti, assicurando le cure e l'accesso agli studi.

 

A Palermo lo fa Agnese Ciulla, all'epoca Assessora alla Cittadinanza sociale del Comune, che accetta di diventare la loro tutrice legale. Prima ne segue dieci, poi cento, poi cinquecento, mille… perché a nessuno si può negare la speranza.

 

La città la ribattezza la «grande madre», e imitando il suo esempio, in tanti si attivano, diventano tutori volontari, organizzano corsi di lingua, offrono ospitalità e aiutano i ragazzi a ricominciare. In questo libro, vibrante e intenso, Agnese Ciulla racconta la sua esperienza umana e civile a fianco dei giovani migranti, le difficoltà, le minacce e i successi e, sullo sfondo, la grande impresa di Palermo, che ha aperto il suo porto in nome di valori universali come l'accoglienza e la condivisione, per diventare la casa di tutta la comunità.

Donne che parlano di Donne

Giovedì 27 agosto ore 21.30

Dettagli

Introduce Rossella Giglio, direttore del Parco Archeologico di Segesta

Modera Jana Cardinale, giornalista

Interviene Maria Lisma, psicologa

Interviene Alessia Franco, giornalista